Chi era p. Abelardo Lobato e il perché di un premio in suo onore

I motivi di un premio e il ricordo di chi era p. Lobato

di Enzo Vitale

In occasione della prima edizione del Premio Lobato, il Presidente della SITA, spiega le motivazioni del premio e tratteggia, a coloro che non lo hanno conosciuto, la figura umana e accademica di uno dei principali ideatori della Società Internazionale Tommaso d’Aquino.

Prof.ssa Congiunti, chi era padre Lobato?

«Cento anni fa nasceva in Spagna Abelardo Lobato, sacerdote domenicano, grande studioso del pensiero di san Tommaso e promotore di tante attività per la diffusione del suo pensiero. Fu molto attivo come docente, a Roma nell’Angelicum dove fu anche Rettore, ma anche al Teresianum e al Regina Mundi, e poi in Svizzera, a Lugano, e nella sua amata Spagna. Era un instancabile viaggiatore, ha portato il pensiero di Tommaso ovunque e aveva anche la carità di scrivere le memorie delle sue giornate: mese per mese inviava il racconto delle sue attività agli amici, e da quelle lettere, poi mail, è uscito un lungo libro autobiografico molto prezioso intitolato Abelardo, haz memoria. Las obras y los días”.

È importante ricordare la sua capacità di amare la verità e dialogare con tutti.

Una figura molto attuale, per certi versi precorritrice dei suoi tempi: basti pensare ai suoi corsi sul femminismo e al grande impegno nella promozione della dignità della donna

È stato tra i soci fondatori della SITA, in seguito al congresso tomista del 1974, in cui l’idea sorse dall’allora cardinal Woytjla che fu poi della SITA il socio numero 1 mentre Lobato era il socio numero 2: una società tomista per approfondire il pensiero di Tommaso in dialogo con il pensiero contemporaneo».

Risulta evidente, da quello che dice, il perché di questo premio: ma cosa altro ci può dire?

«È per noi un dovere e un piacere ricordare Abelardo Lobato soprattutto alla sua maniera: cioè con un evento di studio, avremo, infatti, la lectio di Alain Contat, accademico della Pontificia Accademia di San Tommaso, uno dei più grandi studiosi contemporanei e con una attività che promuova la ricerca filosofica e teologica della verità nel mondo di oggi, partendo dal grande insegnamento di Tommaso d’Aquino. Per quest’ultimo motivo abbiamo istituito un premio, per coloro che hanno realizzato le finalità della SITA.

Abbiamo scelto innanzitutto delle persone che hanno potuto conoscere e amare San Tommaso: Suor Rosa Goglia, i coniugi Romano e Tina Saurini e la prof. Angela Ales Bello, grandissima studiosa di filosofia.

Sarà poi premiato chi sta aiutando adesso la SITA: padre Pombo per aver accolto e promosso l’ultimo convegno internazionale che si è svolto nella Abbazia di Fossanova di cui è priore e giovani studiosi quali padre Nobile, che ha presentato a tale convegno una analisi critica del volume “Essere e bellezza” scritto da Lobato.

Abbiamo scelto poi i due curatori di quella che è forse la più bella attività tomista del 2024: ovvero il dott. Stephen Metzger e suor Panagia Miola, curatori della mostra “Il libro e lo spirito” organizzata dalla Biblioteca Apostolica Vaticana e dedicata a san Tommaso e san Bonaventura, con esposizione di preziosi materiali autografi e testimonianze della diffusione degli scritti di Tommaso nella storia e nel mondo.

Premieremo, infine, quello che, tra i giovani domenicani, ci sembra un erede di Lobato, nel senso che ne riflette le caratteristiche: padre Fabrizio Cambi, domenicano studioso e promotore di tante attività tra i giovani. È stato poi provvidenziale che, mentre organizzavamo questa attività, proprio padre Fabrizio sia stato nominato priore del Convento della Minerva, dove il 20 gennaio ricorderemo il pensiero di Abelardo Lobato e ne celebreremo la sua amicizia e la vitalità senza fine del suo entusiasmo al servizio della verità».

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